Catia Bastioli, autrice del libro “Bioeconomia per la rigenerazione dei territori” ospite al Festival Città Impresa di Vicenza

  martedì 2 aprile 2019

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Catia Bastioli, autrice del libro “Bioeconomia per la rigenerazione dei territori” ospite al Festival Città Impresa di Vicenza

Si è tenuta dal 29 al 31 marzo, a Vicenza, l’edizione primaverile del Festival Città impresa, evento diretto dal giornalista del Corriere della Sera Dario Di Vico, e che dal 2008 è luogo di dibattito internazionale sulle questioni chiave dell’economia e della società contemporanee.
 
Anche quest’anno il Festival ha acceso i riflettori sulle città-impresa di tradizione manifatturiera, seguendo e interpretando le traiettorie di sviluppo e le grandi trasformazioni urbanistiche e antropologiche che attraversano il territorio.
 
In occasione del Festival, il 30 marzo, Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont, è stata invitata per presentare il libro “Bioeconomia per la rigenerazione dei territori – Decarbonizzare l’economia e riconnetterla con la società si può”, pubblicato da Edizioni Ambiente. All’interno del volume Bastioli racconta il modello di rigenerazione dei territori prefigurato e sviluppato nelle sue attività di ricerca, e messo in pratica attraverso la filiera delle bioplastiche e dei biochemicals di Novamont.
 
In un dialogo con Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola e Paolo Collini, Rettore dell’università di Trento, moderato dalla giornalista del Corriere della Sera Elena Comelli, Bastioli ha illustrato come la bioeconomia possa rappresentare non solo una possibilità di innovazione, ma anche una possibile soluzione per affrontare le sfide del cambiamento climatico.
 
“Bioeconomia per la rigenerazione dei territori”, ripercorrendo il caso studio di Novamont, racconta come sia possibile, partendo da materie prime di origine rinnovabile, dare vita a filiere integrate in grado di generare veri e propri sistemi economici da cui è possibile sviluppare prodotti a basso impatto per la tutela degli ecosistemi.  In questa direzione, Bastioli ricorda l’importanza di costruire un network di collaborazioni e reti tra agricoltura, industria, grande distribuzione, mondo accademico, associazioni ambientaliste e pubbliche amministrazioni.