Catia Bastioli ospite della Conferenza di Pontignano, uno degli eventi più rilevanti nel rapporto tra Regno Unito e Italia

  martedì 14 luglio 2020

Condividi

Catia Bastioli ospite della Conferenza di Pontignano, uno degli eventi più rilevanti nel rapporto tra Regno Unito e Italia

Lo scorso 13 luglio si è tenuto l’evento “A Sustainable Recovery from COVID-19: Building Back Better”, organizzato dall’Ambasciata inglese in Italia nell'ambito della Conferenza di Pontignano, uno dei momenti più importanti nel rapporto bilaterale tra Regno Unito e Italia, che ogni anno riunisce i principali decision maker e influencer governativi per discutere  di università e accademia, tecnologia e innovazione, cultura e società, economia e finanza, politica e sicurezza, governo e media.
 
In vista degli impegni di rilievo a livello globale che vedranno l’Italia presiedere il G20 ed il Regno Unito presiedere il G7 e la COP26, la conferenza aveva l’obiettivo di raccogliere proposte concrete per guidare la ripresa verso la costruzione di un’economia più resiliente e sostenibile.
 
Catia Bastioli, Amministratore Delegato Novamont, è stata tra i relatori di alto livello chiamati a portare il loro contributo al dibattito. Durante il suo intervento, Bastioli ha illustrato il caso virtuoso della filiera delle bioplastiche compostabili, sottolineando il ruolo che la bioeconomia circolare può avere nella rigenerazione dei territori, attraverso la costruzione di filiere interconnesse che danno vita a prodotti sostenibili e a nuovi posti di lavoro.
 
Alla conferenza, moderata dall’ambasciatrice britannica in Italia Jill Morris, hanno partecipato anche Zac Goldsmith, Ministro dell’Ambiente del Regno Unito, Sergio Costa, Ministro dell’ambiente italiano, Partha Sarathi Dasgupta, economista indiano e professore all’Università di Cambridge, Nigel Topping, High Level Climate Action Champion del Regno Unito, Enrico Giovannini, Presidente di ASVIS (Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile), Adair Turner, barone Turner di Ecchinswell e ricercatore dell’Institute for New Economic Thinking e Carlo Calenda, europarlamentare.